L'iniziativa -
"Un'occasione di crescita culturale"
Oggi il web costituisce uno degli strumenti principali nel
cammino di avvicinamento fra istituzioni e cittadinanza. L’utilizzo
delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione per migliorare
l’efficienza e l’efficacia dei servizi pubblici, dalla seconda
metà degli anni Novanta ha rappresentato un supporto importante per
il miglioramento del rapporto fra Stato e cittadinanza. Il circuito virtuoso
messo in atto con le politiche di e-government sta cominciando a dare i suoi
frutti soprattutto per quanto riguarda la ristrutturazione dei processi organizzativi,
ma anche perché può essere una strada utile ad accrescere la
familiarità dei cittadini verso Pc e internet. La seconda fase del
Piano Nazionale di e-government pone tra le cinque principali linee d’azione
dei prossimi anni l’avvio di progetti per lo sviluppo della cittadinanza
digitale, definiti di “e-democracy”.
L’e-democracy contraddistingue quei processi che prevedono l’uso
di strategie e tecnologie dell’informazione e della comunicazione da
parte degli attori democratici (amministratori, cittadini,
associazioni, enti pubblici e privati) nell’ambito dei processi politici
e di governo di comunità locali, nazionali e internazionali. L’e-democracy è il
punto di arrivo del percorso che dalle azioni di e-government si propone
di costruire una più ampia e-governance con l’obiettivo di migliorare
la qualità della convivenza comune passando attraverso l’infittirsi
dei rapporti tra i soggetti attivi sul territorio.
La mappa delle utenze e la fiducia crescente che gli italiani dimostrano
verso l’applicazione degli strumenti tecnologici alla PA ha un andamento,
nel complesso, incoraggiante che rinfranca rispetto agli ingenti investimenti
previsti dal piano e-governement alla voce servizi on line e i molti
risultati raggiunti sino ad oggi dalla telematica pubblica. Ma quanti
degli internetnauti
possono essere considerati cittadini digitali? Qual è il livello di
conoscenza dei cittadini dell’offerta digitale della
pubblica amministrazione? Quali sono i servizi di maggiore utilità per
i cittadini? Chi trae vantaggio dalla digitalizzazione del rapporto
con la PA e chi invece è escluso dal processo di modernizzazione in
atto? Le nuove tecnologie, ed in particolare il personal computer e la telematica,
costituiscono ovviamente una straordinaria risorsa per il sistema Paese
ma,
come in ogni rivoluzione, esiste il rischio che si determini una frattura
sociale, che l’analfabetismo informatico si vada a sommare ai vecchi
motivi di esclusione. Casalinghe, pensionati, persone con basso livello
di reddito e scolarità, extracomunitari: le categorie da tutelare
rispetto al rischio di produrre nuove forme di esclusione per vecchie categorie
di
esclusi, secondo i consueti argini territoriali. La questione del digital
divide è tutt’altro che superata. E’ per tutte queste
ragioni che la Settimana Web continua a rappresentrare per la Provincia
di Venezia un appuntamento annuale importante. Per i corsi, gli incontri,
le
occasioni cui dà vita per sette giorni nel nostro territorio. Occasioni
di crescita non solo tecnologica, ma anche culturale. Perché l’utilizzo
delle nuove tecnologie della conoscenza e dell’informazione non è affare
di pochi tecnici, ma di noi tutti nel loro rappresentare una straordinaria
modalità di accesso e condivisione della conoscenza e dei saperi del
mondo.
Amalia Lietta Smajato
assessora all’Informatizzazione
Provincia di Venezia
|